venerdì 19 marzo 2010

Causa ed effetto

C'è qualcosa di distorto e in parte diabolico nel mondo dell'informazione, soprattutto nella cronaca televisiva e in gran parte dei giornali. L'effetto ha soppiantato la causa come argomento di discussione, segno inequivocabile che la superficialità ha più coinvolgimento dell'approfondimento. Il dizionario Devoto-Oli alla voce "effetto" riporta: "tutto ciò che deriva da una determinata causa, il risultato di un'azione, oppure la conseguenza di un determinato fatto o di una situazione definita". Ogni azione, positiva o negativa che sia, ha sempre una causa e a sua volta diventa causa per un altro effetto. L'effetto fa sempre più scalpore della causa, è più eclatante e d'impatto e si manifesta con maggiore audacia.
Prendiamo ad esempio quello che è successo a Rosarno. Il messaggio che si è voluto inviare è stato chiaro: gli extra-comunitari vivevano in un degrado pazzesco e alla fine si sono ribellati, mettendo a ferro e fuoco la cittadina. Non mi è parso ci sia stato un grande approfondimento sullo sfruttamento lavorativo che questi disperati devono subire nelle piantagioni del sud Italia. Una situzione già denunciata da Medici senza frontiere con un documento scaricabile dal loro sito. Una situazione di semi-schiavitù che sembra lasciare indifferenti i mass-media, i partiti politici, i gruppi che dovrebbero fare massa critica e gli stessi sindacati.
I canali di informazione hanno riportato la notizia che, dopo che gli scontri si sono fermati, millecinquecento extra-comunitari sono stati trasferiti da Rosarno. Che fine hanno fatto? Dove sono adesso? Se clandestini, secondo la legge sull'immigrazione italiana, cosa doveva essere fatto di loro?
C'è qualcosa che non va se poi si scopre che gran parte degli extra-comunitari di Rosarno adesso girano come mendicanti per le strade di Roma.