martedì 1 febbraio 2011

Animale a chi?


E' ora di smetterla di giustificare la violenza contro le donne in nome della religione e della cultura. Non sono io a dirlo, ma Ayaan Hirsi Ali, scrittrice e politica somala, ma naturalizzata olandese, nel libro "Non Sottomessa". Sono d'accordo con lei. Completamente d'accordo. E ho indirizzato questo suo pensiero agli animali. E' ora di finirla di fare violenza agli animali in nome di una pratica come la vivisezione, verso i cui risultati nutro forti dubbi, di dio e della cultura. Nessun dio che si manifesti in questa terra credo possa giustificare in suo nome lo sgozzamento o l'uccisione di animali. Ho da poco visto un filmato girato in Nepal di una festa dove vengono sacrificati, molto spesso decapitati, centinaia di bovini e ovini in onore di non ricordo quale divinità. Per me quella divinità, se è divinità benigna e di vita, non può accettare questo massacro. Civiltà per me è anche rispetto per la vita di tutti gli esseri viventi.
Sono vegetariano. Non ho mai voluto fare proseliti. La mia è una scelta personale di non violenza, tanto profonda da non riuscire neanche a spiegarla quando mi viene chiesto il perchè. Non condanno chi mangia carne o pesce, ma chiedo rispetto per gli animali anche nella morte. Nella morte e nella vita. Parlo di etica di allevamento, niente di così estremo.
Continuo a chiedermi in nome di chi o che cosa l'uomo possa far soffrire gli animali a suo piacimento. Potremmo discutere a lungo sugli enormi benefici che gli animali da compagnia esercitano sui loro "padroni" (quanto pesa questo termine), così come ci potremmo chiedere se è eticamente accettabile tutto quanto viene speso nel mondo per mantenere gli animali da compagnia quando c'è così tanta gente che soffre la fame.
Quando leggo notizie come quelle indicate nel link allegato mi chiedo dove sia finito il buon senso. Trovare cento famiglie disposte ad accudire questi cani era così difficile? Oppure contattare delle associazioni animaliste che se ne prendessero cura? Con un solo annuncio su internet li avrebbero sistemati.

In foto Morgana, la setter inglese che abbiamo prelevato dal Rifugio del Cane di Merlengo di Ponzano Veneto nove anni fa. Ma voi avreste il coraggio di ucciderla a pugnalate?

www.repubblica.it/ambiente/2011/02/01/news/cani_uccisi-11922847/index.html?ref=search

5 commenti:

  1. sono d'accordo con tutto... da un anno vegetariana... per scelta etica... e sono felice di esserlo....
    Fly

    RispondiElimina
  2. più che prelevato...è lei che ti ha scelto!!!
    per quanto riguarda le spese per gli animali (scusa ma sono di parte)...per quello che ci danno loro meritano il meglio del meglio!!!
    io per i miei gatti avrei dato tutto!!delia

    RispondiElimina
  3. Pure io vegetariano da un anno per scelta etica, per gli stessi motivi scritti da te con grande efficacia

    RispondiElimina
  4. Ho sentito questa notizia ieri al TG, è incredibile la leggerezza con la quale hanno deciso di uccidere decine di cani in buona salute solo perchè... non servivano più!
    Chi arriva solo a pensare una soluzione di questo tipo dimostra un disprezzo totale per ogni legge di protezione degli animali, merita la galera e spero che i media continuino a seguire la vicenda. paolo

    RispondiElimina
  5. Ciao Edo, condivido le tue riflessioni; tuttavia ti inviterei a non esser generalista nel formulare giudizi, soprattutto quando ti avvicini al tema della vivisezione. Io non conosco molto l'argomento e di certo aborrisco l'idea degli animali brutalmente uccisi anche a scopi scientifici, tuttavia, spesso, la battaglia contro l'impiego di animali a fini scientifici dimentica che molto dobbiamo agli esperimenti su cavie geneticamente modificate tec... quindi nel tuo esprimerti dovresti prestare attenzione a non cadere in generalizzazioni, potenzialmente foriere di fraintendimenti. Per il resto nulla da eccepire, anzi grazie per gli spunti di riflessione che offri.

    RispondiElimina