giovedì 17 febbraio 2011

Silenzio


Approfittando di una breve malattia, che mi ha costretto per qualche giorno a casa da solo, e di uno stato di introspezione, che spesso si accompagna al malessere fisico, ho visto il film "Il Grande Silenzio" di Philip Groning, un documentario sul monastero certosino La Grande Chartreuse nei pressi di Grenoble. Un film che avevo già cominciato qualche anno fa, ma che avevo abbandonato dopo un'ora per mancanza di tempo. Troppo lungo (dura poco meno di tre ore) ed era notte fonda.
Un film che non saprei se consigliare a tutti. O meglio un film che non sempre può essere visto. Richiede dedizione, altrimenti ci si stufa.
Io l'ho visto da non credente, quale sono, ma rimango sempre estremamente affascinato da queste scelte radicali di vita. La fede è una forza tanto grande da far affrontare enormi sacrifici con il sorriso. Rinnego nel modo più assoluto la violenza giustificata in nome della fede o della cultura, convinzione che ho già comunque espresso precedentemente.

Grandi uomini del passato hanno rivendicato al silenzio un ruolo primario nella genesi di grandi pensieri. Gandhi invece rivendicava questo ruolo al digiuno e questo sarà l'argomento di un altro post nei prossimi giorni.

Nella musica una delle lezioni che non dimenticherò mai è quella di non abusare mai delle note, ma di considerare sempre e comunque i silenzi. Sono importanti quanto il suono per dare equilibrio e forma alla melodia.
Pur amando a dismisura la musica, mi ritengo un uomo del silenzio.

E la nostra società? Sempre più urlata, sempre più zeppa di parole e suoni. Ammiro sinceramente l'umiltà del silenzio. Il caos mi frastorna.

Detto questo non voglio sminuire quanto sia valvola di sfogo far festa, soprattutto con gli amici, e sommergersi di risa, grida e quant'altro. E ognuno si diverte come vuole.

Una volta un ragazzo pakistano mi ha detto: "non parlare solo per dar aria alle tonsille." Che lezione.

Ultma precisazione. Il silenzio in questa terra non esiste. Neanche in un bosco isolato. Sempre e comunque sentiremo qualcosa coprire il vuoto. Ma è la natura. Non si possono chiamare rumori.

Certe persone, ma lo noto soprattutto nelle donne, hanno la straordinaria dote di muoversi con leggiadria. Sono silenzione, sembrano essere cincondate da cuscinetti d'aria, le trovo affascinanti.

p.s: lo ammetto. Anche ieri sera non ho finito il film. Era mezzanotte e mezza e ho dovuto spegnere. Ma oggi lo finisco di sicuro.

2 commenti:

  1. Ciao Edo, finiscilo, mi raccomando. io lo vidi al cinema quando uscì, non lo dimenticherò mai. Una lezione straordinaria di spiritulaità nel senso più lato e profondo. Die Grosse Stille(mi pare sia il titolo in versione originaria) mi piacque a tal punto che mi documentai sulla viicenda ( sai che il regista visse per oltre nove mesi nel monastero prima di iniziare a girare il film, ed altre interessanti informazioni...e solo dopo anni dalla prima richiesta il priore glielo consentì)
    Era il 2007, mi pare, quando uscì al cinema e per me resta un caposaldo del mio bagaglio cinematografico: lo trovai talmente intenso e perfettamente calibrato che quasi non mi accorsi della durata ( il che è tutto dire...). Ne parlai a molti, tanti furono incuriositi dal fatto che si potesse reggere tre ore di silenzio in una sala cinematografica, ma questo è qualcosa di più di un film o di un documentario...è la narrazione di un'esperienza, fatta dal regista, che ci viene trasmessa, quasi che le tre ore debbano servire a tirarci dentro.Stupendo! Direi che nell'inviatrmi a questo blog, con questo tema, con me , come si suol dire, sfondi una porta, non solo aperta, bensì spalancata.Ciao e buona ripresa dalla tua convalescenza
    Eva

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  2. Se cerchi il Silenzio Assoluto prova a scendere in una grotta. Di fronte al vero silenzio il cervello non capisce piu' nulla e ordina ai timpani di produrre un rumore di fondo per farci sentire a nostro agio....

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